Ciao a tutti! Bentornati tra le note, e buon anno a tutti!
Tra le tante cose che mi hanno sempre incuriosito nella vita ce sono solo due talmente longeve da potersi considerare punti fissi:
Lo spazio
ispirarmi dagli altri, dalle persone.
In pieno stile #TraLeNote, qualche giorno fa stavo ascoltando un podcast che parlava di esplorazione spaziale e in un passaggio sono state citate le ‘’fionde gravitazionali’’, boom, idea.
I mentori sono come fionde gravitazionali per la nostra vita lavorativa.
Prima che mi consideriate un folle, permettetemi di fare un passo indietro, che cosa significa “fionda gravitazionale”? Per farla semplice si tratta di una tecnica di volo che utilizza la gravità di un pianeta o un corpo, per cambiare direzione e velocità del veicolo spaziale che stiamo guidando.
In poche parole: Serve per darti la spinta.
Più che ascoltavo, più trovavo delle forti somiglianze con quella che è stata la mia esperienza con la mia esperienza con i vari mentori incontrati durante la mia carriera e mi piacerebbe portarvi in questo viaggio di metafore e visioni per spiegarvi un po’ di quello che è stato il mio vissuto.
Quindi allacciamo le cinture e partiamo:
Fase 1: Liftoff. 5, 4 ,3, 2, 1...inizia il decollo, i propulsori si accendono e il nostro veicolo deve radunare più energia possibile. É il momento più faticoso, quando iniziamo a staccare i piedi dall’adolescenza, dallo studio, e a viaggiare verso il mondo del lavoro. Uscire dalla gravità di casa, è il processo più energivoro, strati di ansie, insicurezze e paure da affrontare. Ecco, considerate che tuffarsi nella vita lavorativa sia come puntare un razzo verso lo spazio profondo, nelle fasi iniziali è sempre d’aiuto avere un obiettivo chiaro e vicino che ci permetta di dimenticare le vertigini e ci indichi la strada da percorrere.
Fase 2: Flyby.
Ormai stiamo viaggiando, ma il primo slancio può aver esaurito molte delle energie. Servirebbe proprio un pianeta da sorvolare, e di cui seguirne l’orbita per recuperare slancio. Spesso ci avviciniamo a un mentore quando sentiamo che la nostra direzione inizia ad essere incerta, sorgono i primi dubbi e la fatica si fa sentire. Ed è proprio questo il momento di entrare in orbita di qualcuno, apprendere un sistema di valori e di competenze che ci permetta di raggiungere il nostro scopo e così ricaricarsi e infondersi sicurezza, per ripartire più veloci di prima.
Fase 3: Oltre.
E poi? Poi si deve ripartire e qui dipende tutto da come hai impostato te la manovra:
Se siete stati bravi, avete fatto un passaggio, presa la spinta e proseguito verso l’ignoto.
Se come me vi appassionate di mentori, probabilmente vi siete inseriti in orbita, e fidatevi, non è facile uscirne. Non lo è perché se ti inserisci in orbita alla fine stai bene, si guarda e si impara, si ogni tanto si fanno qualche manovre, ma si è trascinati. Quando si deve ripartire, bisogna ridare gas, accendere i motori e aspettare il momento in cui uscire dall’orbita.
Ecco, negli ultimi anni ho avuto esperienze di questo tipo e l’anno scorso per la prima volta mi sono sentito verso l’ignoto senza niente a cui girare intorno con il lancio di Aperto. A tutti quelli che come me, si stanno gettando in una cosa grande come aprire una società, cercando di dare quello che si pensa di avere di buono agli altri, auguro di prendere coscienza che è arrivato il nostro momento.
Il momento in cui ci accorgiamo che adesso siamo noi a dover dare spinta agli altri.
Passo e chiudo, alla prossima nota.
👋🏻 Un ciao da Marco, 28 anni, da Firenze.
Adoro la natura e le nuvole, credo siano il miglior esempio di creatività sulla terra.
Nasco come Art Director e brand designer ma, una volta nel mondo del lavoro, mi appassiono al mondo della produttività e del project management, che oggi ricopre la maggior parte delle mie giornate lavorative.
Ho creato uno studio di branding a Firenze di nome Aperto, come aperto è l’approccio al mio lavoro: amo intraprendere percorsi che conducono ad una relazione autentica tra persone, guidata dall’ascolto, dalla comprensione e la contaminazione delle proprie idee con quelle degli altri.
Gestire uno studio a 30 anni non è facile, in questa newsletter vi condividerò pensieri e scoperte fatte durante questo viaggio.
Scopri di più su aperto su ➡️ aperto.studio o 📲 @aperto.design